Ansaldo Dr. Luca - Studio veterinario

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Il disperato caso di Cicci

27 giugno 2019 By admin

IL DISPERATO CASO DI CICCI

Il lunedì è sempre una giornata delicata. Arrivi in studio e vieni mitragliato da decine di telefonate che non ti predispongono ad iniziare in modo sereno ed equilibrato la settimana lavorativa. I pochi spazi di respiro vengono rapidamente vanificati da appuntamenti che iniziano a affollare mio malgrado l’ambulatorio. Ed ecco…PAM.. la telefonata che non avresti voluto e che, secondo la ben nota legge di Murphy (secondo la quale se qualcosa di negativo e nefasto può avvenire, sicuramente si verificherà) ti piomba addosso, con esplicita richiesta di un domicilio nel centro storico di Genova.

E’ una farmacista che mi parla. Mi racconta di un giovane gatto che vomita e del suo anziano proprietario che chiede aiuto. Guardo la mia sfilza di appuntamenti e dopo un lungo e ponderato respiro mi sbilancio e confermo la mia visita per l’ora di cena. Le informazioni sul caso sono scarne: un gatto maschio, di quattro anni, che non mangia da un pò e che vomita. Penso subito al peggio, me lo sento colare giù dal naso. Potrebbe essere un blocco uretrale, una delle cose peggiori che possa capitare ad un giovane gatto e soprattutto in grado di ucciderlo in poche ore.

Dopo la baraonda in studio preparo la borsa e raggiungo con la macchina il parcheggio strategico di Piccapietra a monte del quartiere storico di Genova. Siamo a maggio del 2019 in una bella serata primaverile. Devo raggiungere Via Luccoli e la discesa lungo gli angusti e freschi carruggi mi tonifica. L’aria che qui si respira è unica. E’ la stessa aria che si respirava secoli fa tra questi palazzi di altri tempi.

E’ l’aria di un quartiere intriso di contrasti fantastici, dove botteghe storiche sopravvivono alla faccia dei grandi supermercati che altrove, dopo aver soffocato i piccoli negozianti, si fanno ora competizione tra loro. E’ l’aria della zona del ghetto dove l’attività dei trans non conosce la differenza tra il giorno e la notte e dove l’incredibile e accurata pulizia dei suoi vicoli fa invidia ai quartieri ben più signorili della Superba. E’ l’aria dove le favole cantate dal museo di Fabrizio De Andrè echeggiano a pochi metri da chi si ostina, vincendo, a produrre dischi in vinile di musica prog e hard rock e a venderli a tutto il mondo.

Qui ciò che è anormale, diventa la regola e tutto può apparire più difficile, come raggiungere l’abitazione del Signor Saraceni. Il palazzo nasconde varie cancellate e parecchie scale da salire e scendere prima di raggiungere la soglia. In mezzo al corridoio di un angusto appartamento, ecco Cicci agonizzante per terra. Palpo l’addome ed in mezzo secondo avverto la gravità della situazione. Da una parte ho un proprietario molto anziano, solo e con gravi problemi di salute, dal momento che non riesce a tenere ferme le braccia, continuamente in movimento oscillatorio a causa di una malattia neurologica non ben identificata.

Dall’altra ho un caso ancora più disperato, un blocco uretrale, provocato da cristalli di struvite che hanno formato un vero e proprio tappo allo sbocco dell’urina. Questi microscopici calcoli crescono e si moltiplicano in un ambiente con un ph alcalino e l’unica prevenzione è quella di somministrare ai gatti predisposti alimenti ricchi di sostanze acide in grado di abbassare il ph per scioglierli.
In una situazione di blocco uretrale, nonostante l’impossibilità di urinare, i reni continuano a produrre urina che si accumula nel sacco vescicale. Rapidamente si instaura un’insufficienza renale acuta, la vescica diventa iperdilatata e dura come una pietra. Il potassio va alle stelle con conseguenze cardiache devastanti. La soluzione è lo sblocco immediato dell’uretra e la correzione di tutti gli squilibri elettrolitici e metabolici.

Cerco di spiegare in parole semplici il problema al Signor Saraceni che si ostina invece in una sua convinzione: che la causa di tutto sia che Cicci abbia leccato le urine di un cane malato. Non riesco a fargli cambiare idea al riguardo ma mi permette di portare il gatto in ambulatorio per fare tutto ciò che posso per salvargli la vita.
Sistemo il micio in un trasportino e mi avvio in salita a raggiungere la macchina. Sono stanco, affannato. Mi chiedo chi me lo fa fare a 54 anni al termine di un dura giornata, di sbattermi così tanto. Guardo il trasportino e vedo Cicci con i suoi occhi che mi fissa. La risposta ce l’ho lì, pronta.

Una volta in studio raccolgo le energie e in un battibaleno gli induco l’anestesia, sblocco l’uretra con un apparecchio ad ultrasuoni, inserisco un catetere con un diametro di quasi due millimetri e preparo gli esami del sangue. L’urina prelevata è oramai sangue schietto. La creatinina vola ad oltre 15 quando i valori basali sono sotto 2, e l’azotemia è alle stelle.
Lo ricovero e lo tengo sotto fluidoterapia 24 ore su 24 per ben cinque giorni fino a che i valori renali non tornano normali. Ma Cicci non mi dà grandi soddisfazioni. Quel gattone nero si dimostra molto arrabbiato nei miei confronti e rifiuta drasticamente di mangiare tutto ciò che gli propongo. Ogni giorno che passa sprigiona però maggiore energia e mi convince che sia arrivato il momento giusto per riportarlo a casa.

Lì avviene la trasformazione. Appena uscito dal trasportino Cicci si precipita dal proprietario per strusciarsi sulle sue gambe. Poi viene da me ed inizia finalmente a fare un mare di fusa. Sono felicissimo.
Le cose però spesso non prendono il verso giusto. La storia di Cicci potrebbe finire già qui con un lieto fine. Ed invece due giorni dopo, quando oramai mi sto godendo il mio successo, mi richiama il Signor Saraceni per dirmi che il micio non mangia ancora e che ha molta difficoltà nell’urinare. Mi precipito a casa sua e con orrore palpo nuovamente una vescica dilatata, nonostante il gatto sia ben più tonico rispetto alla prima visita. Se ne saltella da una parte all’altra dei mobili mentre cerco di spiegare l’importanza di fare un altro cateterismo. Ma il Signor Saraceni non ne vuole sapere. Mi spiega che per lui è impossibile somministrare la terapia che ho prescritto e insiste sul fatto che il tutto è in realtà provocato da quella benedetta urina di cane inavvertitamente leccata.

Sono affranto e fin troppo consapevole che se non faccio nulla, le speranze di vita per il gatto potrebbero affievolirsi.
D’istinto inoculo al micio un antinfiammatorio e un antibiotico che gli dà una copertura di qualche giorno. Saluto il proprietario e me ne vado via incavolato e non facendomi pagare dal momento che lui non mi ha permesso di fare quello che io ritenevo fosse necessario.

Non ne so più nulla finché tre settimane dopo mi richiama il Signor Saraceni mentre guido in autostrada alla volta dello studio. Mi dice che il gattone nero mangia, sta bene ma ha delle strane piaghe sulla pelle. Non vedo l’ora di rivederlo.
Piombo quella sera nel centro storico fino a trovarmi di fronte ad un essere felice e saltellante. Cicci urina alla grande e le piaghe non sono altro che reazioni necrotiche che talvolta gli antibiotici possono provocare quando vengono inoculati sotto la pelle.
Mai un effetto collaterale negativo è stato da me tanto desiderato. Senza quella reazione forse non avrei mai più saputo nulla sull’evoluzione positiva di un caso così disperato. E sicuramente non avrei mai potuto scrivere una storia che secondo la legge di Murphy sarebbe dovuta finire male e che invece grazie alla mia caparbietà e a un pizzico di fortuna è svoltato nel migliore dei modi.

Luca Ansaldo

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Spicchio e la Signora dei ratti

13 ottobre 2016 By admin

Chi l’avrebbe mai detto un giorno di trovarmi a curare un ratto ?  Non uno di quei topolini ballerini in miniatura, ma proprio un ratto norvegese di qualche etto di peso, parente stretto degli esploratori delle nostre fogne !  La sola differenza che lo distingue dal parassita per eccellenza dell’uomo è che il destino l’ha affidato alle amorevoli attenzioni della signora Peiretti, una signora straordinaria come potete ben intuire.

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Un pomeriggio qualunque

13 ottobre 2016 By admin

E’ un pomeriggio come tanti in Piazza Alimonda. Sono le 15.30 e di fronte allo studio mi attende una signora con la sua cagnetta tredicenne. Lucy è cardiopatica. Un mese prima avevo eseguito un’ecocardiografia dove le avevo riscontrato una degenerazione senile delle valvole cardiache. Avevo prescritto ben cinque somministrazioni quotidiane di farmaci per aiutare il suo cuore stanco.

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Un gelido click

13 ottobre 2016 By admin

E’ difficile provare dei sentimenti per un computer. Così come può essere difficile provare a raccontare certe storie. Siamo quasi alla fine del primo decennio degli anni duemila e quel giorno l’ho profondamente odiato, il mio computer.

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La Signora Martina Martini

13 ottobre 2016 By admin

“Dottor A-n-s-à-l-d-o ? ” Il modo in cui pronunciava il mio cognome era inconfondibile, con quella cadenza genovese portata all’estremo.

Era la signora Martina Martini. ” Non è che può fare un salto questa sera ? Ho una gatta che non sta tanto bene.”  Quella era però la prima volta che la sentivo ed era per lo più il mio primo giorno di lavoro, un giorno fatidico, il 3 giugno 1991.

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Una proposta indecente.

13 ottobre 2016 By admin

Ci sono sempre dei momenti nella vita in cui ti capita improvvisamente qualcosa di inaspettato, un incidente di percorso che non avevi previsto, un qualcosa che può profondamente logorare i tuoi nervi. Sono le forze che girano attorno a te, che vogliono metterti alla prova come in un braccio di ferro che lascia da una parte i vittoriosi e dall’altra i perdenti.

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Un domicilio da incubo.

13 ottobre 2016 By admin

Un domicilio da incubo

Adoro le visite a domicilio. Ti permettono di conoscere meglio i tuoi clienti, il loro mondo e ti consentono di raggiungere un livello di confidenza più elevato. La visita in studio è sicuramente più comoda, con tutte le attrezzature a disposizione per ogni evenienza, ma a casa è più avvertibile il binomio uomo-animale come un’unica entità racchiusa nella sua alcova e quindi è più facile riconoscere e soddisfare ogni sua esigenza.
Senza contare poi che è estremamente salutare staccare dalla routine dell’ambulatorio, togliersi da quelle quattro mura che ti racchiudono da più di un ventennio per scoprire in lungo e in largo tutti i quartieri di Genova, anche quelli più periferici fino a scoprire angoli della provincia tanto reconditi quanto affascinanti.

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La preghiera nel portafoglio.

12 ottobre 2016 By admin

La preghiera nel portafoglio.

 

Ho una preghiera che conservo nel mio portafoglio da molti anni. Mi è stata data da una persona sconosciuta in una giornata veramente speciale. E da quel giorno è lì. I margini si sgualciscono con il tempo che passa ma non mi è mai passato per la testa di buttarla.

Ha una carica di positività immensa ed il significato religioso che la riveste in realtà è ricco di una spiritualità che può colpire chiunque, sia i credenti che chi non crede affatto.

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Il dono.

12 ottobre 2016 By admin

Ogni giorno che passa mi rendo sempre più conto che siamo dei privilegiati. Ebbene si, noi che siamo in grado di parlare con i nostri animali, che li guardiamo negli occhi e godiamo dei loro ammiccamenti siamo delle persone speciali e la mia, quella del veterinario, è sicuramente una posizione invidiabile, perchè quotidianamente posso comunicare con queste persone speciali.

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La Piazza insanguinata.

12 ottobre 2016 By admin

 La Piazza Insanguinata

 

Aprile 1945.

Siamo alle ultime battute della lenta ritirata delle truppe naziste dal sud al nord dell’Italia, una ritirata che lasciò una sconcertante scia di sangue: oltre 400 stragi con un bilancio di 15.000 civili uccisi. Responsabili delle violenze avvenute appena poco più di mezzo secolo fa furono i nazisti delle SS e i soldati della Wermacht, spalleggiati spesso da elementi fascisti della Repubblica Sociale.

Di fronte alla chiesa di Nostra Signora del Rimedio di Piazza Alimonda a Genova, un ragazzo scorge truppe tedesche in sosta in Piazza Tommaseo a poche decine di metri di distanza. La decisione è presa, sale la scalinata della chiesa, imbraccia l’arma e spara. Come risposta una mitragliata lo prende in pieno, si accascia a terra, un rivolo di sangue scorre verso il selciato. Il ragazzo non ha un nome ma è uno dei 1963 caduti per la liberazione della nostra città. La storia non mente.

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Briciola: una sfida difficile.

12 ottobre 2016 By admin

“Dottor Ansaldo  Buongiorno. Sono Mario Pensiero, volevo dirle che Briciola è morta. Un tracollo improvviso, fino a mercoledi tutto come sempre, poi ha iniziato a non mangiare più, a bere smodatamente, poi da sabato sera a non toccare nè cibo nè acqua. Credo una sorta di collasso renale. Volevo anche ringraziarla per tutto quello che ha fatto per Briciola, se è arrivata felice a vent’anni è soprattutto per merito suo. Grazie ancora.”

Messaggio SMS ricevuto il 15 ottobre 2012   h 12.28

Avevo conosciuto Briciola ed il suo proprietario 6 anni prima. La sua storia è per molti aspetti emblematica, una storia che aveva tutte le caratteristiche per finire male, per prendere altre direzioni, una storia dove la fiducia del Signor Pensiero nella medicina veterinaria è stata premiata, premiando di riflesso anche me quale semplice promotore di soluzioni.

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Quello scoiattolo a Central Park.

4 ottobre 2016 By admin

Quello scoiattolo a Central Park

Ho sempre desiderato fare il veterinario. Ma ciò che mi ha convinto a diventarlo è tutto da valutare.

Il contesto familiare in cui sono nato non mi dava i presupposti per sviluppare questo tipo di scelta. Nessuno dei miei parenti vicini o lontani ha mai posseduto animali, nè ha mai praticato professioni in qualche modo attinenti alla medicina, nè tanto meno alla veterinaria.

Anzi la parentela straboccava di avvocati, latinisti, professori e musicisti…

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Il signor Anselmo Chiurlo

20 settembre 2016 By admin

Il signor Anselmo Chiurlo.

Ore 19.00 di un giorno qualunque degli anni 90.

Orario di chiusura dell’ambulatorio.

Si affaccia in sala di attesa un sessantenne con sguardo furbetto, attento e sornione allo stesso tempo.

“He, he, he, buonasera dottore, sa, he, he, ho questo gatto che sta male da molti giorni, potrebbe morire, lo può visitare vero ?”…

Come dire di no ad una richiesta del genere, soprattutto perchè non sapevo potesse essere la prima di una lunga serie. Passarono appena pochi minuti per capire con chi avevo a che fare.

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Un gatto maschio di nome Giuditta

20 settembre 2016 By admin

Un gatto maschio di nome Giuditta.

Ci sono storie di animali che non puoi dimenticare, soprattutto quando il magico vincolo con il loro proprietario li fonde in un’unica essenza dove l’uno diventa per l’altro un insostituibile compagno di vita.

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La dignità di Jack

20 settembre 2016 By admin

La dignità di Jack.

E’ incredibile, non lo avrei mai detto di ritrovarmi qui a scrivere la storia di un cane. Nel turbinìo della vita, fra automatismi e corse contro il tempo, è difficile che qualcosa ti colpisca tanto da scolpirlo nella memoria, nero su bianco. Ma succede, quando meno te lo aspetti…

E Jack ci è riuscito, mi ha colpito per sempre, come alcuni episodi di vita vissuta, che senza cercarli, lasciano un segno indelebile dando un senso alle cose che fai e a quello che sei.

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