Mai come oggi il ruolo della medicina preventiva ricopre anche in campo veterinario un obiettivo di primaria importanza per il clinico. Un tempo l’animale veniva portato alla visita solo in caso di effettiva necessità nel corso di un processo morboso. Attualmente la norma è portare il pet presso lo studio veterinario per una visita di controllo dove è importante fornire le informazioni necessarie a prevenire le malattie o a riconoscerle ai primissimi stadi.
Particolarmente efficaci risultano gli esami di laboratorio negli animali anziani, gatti al di sopra dei 9-10 anni o cani oltre gli 8 anni di età, dove un check up annuale sul sangue e sulle urine permettono di fare il punto della situazione o di riconoscere prontamente alterazioni metaboliche che possono così essere subito corrette farmacologicamente o con cambiamenti dietetici.
Un incontro periodico con il veterinario serve anche a modificare alcune convinzioni errate come quella secondo cui gli animali che bevono e urinano molto godano di ottima salute. In realtà è vero proprio il contrario, ma molte sono le persone preoccupate da quanto beva poco il proprio animale. Un aumento ingiustificato della sete nel corso della vita va invece subito colto come un campanello d’allarme che deve indurre a diagnosticare malattie quali il diabete, un’insufficienza renale o malattie ormonali.
Un esame poco costoso e spesso sottovalutato è quello delle urine. Pochi sanno che una sua corretta interpretazione permette di diagnosticare precocemente un danno ai reni, prima ancora che insorgano alterazioni rilevabili dagli esami del sangue. Un esame del sedimento urinario effettuato ogni anno permetterebbe tra l’altro di salvare la vita a molti giovani gatti maschi soggetti a produrre cristalli di struvite. Queste concrezioni possono letteralmente creare un tappo a livello uretrale, capace di bloccare l’urinazione mettendo così in serio pericolo la vita del gatto. I sintomi associati al blocco sono tra l’altro estremamente subdoli: i proprietari vedono i propri gatti vomitare, andare spesso nella cassetta, ritenendo che possano avere difficoltà nella defecazione e solo i più attenti associano la sintomatologia ad un blocco uretrale. L’esame del sedimento consentirebbe di riconoscere a monte il problema e di attuare una mossa preventiva con una semplice modificazione dietetica.